È una misura sperimentale che permette alle madri lavoratrici con almeno due figli di ottenere un'esenzione contributiva fino ad un massimo di 3.000 euro all'anno.
A chi è rivolto
Tutte le mamme dipendenti del settore pubblico e privato (anche agricolo, in somministrazione e in apprendistato) con contratto a tempo indeterminato (TRANNE le lavoratrici domestiche) con:
Non ci sono limiti legati all'ISEE.
Se la nascita del secondo figlio avviene durante l'anno, il bonus sarà riconosciuto dal mese di nascita fino al compimento del decimo anno del bambino/a.
Come funziona
Si vede direttamente in busta paga, a partire da febbraio 2024 (per chi avesse i requisiti sarà compreso anche l'esonero di gennaio).
Quanto spetta
L'esonero totale della quota dei contributi previdenziali per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico della lavoratrice, fino ad un massimo mensile di 250 euro (3.000 euro divisi per 12) e varia sulla base dell'importo versato da ogni mamma lavoratrice ed è pari al 9,19% della retribuzione. Per i contratti iniziati o terminati nel mese, la soglia giornaliera è di 8,06 euro (250 euro divisi per 31).
Va precisato che l’esonero è strutturalmente alternativo all’esonero sulla quota dei contributi IVS a carico della lavoratrice (ovvero il taglio del cuneo contributivo) e il risparmio contributivo garantito da questo bonus farà innalzare l'imponibile fiscale e le conseguenti tasse da versare.
Come si richiede
Le mamme con i requisiti possono chiedere al loro datore di lavoro di usufruire dell'esenzione contributiva. Devono semplicemente fornire i dati relativi a figli/e, inclusi i codici fiscali. Successivamente, i datori di lavoro applicheranno il bonus seguente le istruzioni dell'INPS.
In alternativa, le lavoratrici possono comunicare direttamente all'INPS i codici fiscali di figli/e mediante specifico applicativo in fase di creazione (si attendono ulteriori indicazioni da parte dell'Istituto).
In alternativa ci si può rivolgere ai patronati del territorio.
Consigli
Potrebbe essere utile verificare se con il bonus e il conseguente aumento della retribuzione netta, la crescita dell’imponibile fiscale non determini l'aumento dell’Irpef da pagare. Inoltre, all’aumentare del reddito lordo potrebbe aumentare anche il valore dell'Isee, l'indicatore usato per calcolare l'importo dell'assegno unico e di altre agevolazioni.
Per saperne di più
Normative
Legge 30 dicembre 2023 n. 213 art. 1 commi 180-181 e 182 - Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 (articolo 1, comma 177, lettera b)
Circolare per dipendenti scuole 23 aprile 2024 Misure di semplificazione per l’accesso all’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ai sensi dell’art.1 commi da 180 a 182 della Legge 30 dicembre 2023, n. 213. Riapertura
Circolare 31 gennaio 2024 n. 27 - Articolo 1, commi da 180 a 182, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”. Esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli, con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Istruzioni operative e contabili: rinvio
Data di aggiornamento
31 maggio 2024